giovedì 16 luglio 2009

La Genesi


Lichtenstein


Le Fanatiche Di Botticelli


PsychoAle



Il Lemure e Vivians


Il Coso


Le Pulizie Spastiche



YellaMan VS AlcoolAle






La Cugina Di Jane


Lezioni Di Step


L'inferno Italiano


NoVat


Na Sorca De Notte


VotaAle VotaAle VotaAle


La Vita Per un Drink


Il Venerdì Sera Non è Mai Sobrio


Ich Bin Verargert (So 'ncazzata na iena!)


Il Corteo


La Piccola Fiammiferaia


Sbratto su Tela


CineForum Bette Davis


Le Piccole Grandi Soddisfazioni Della Vita


La Lavatrice


mercoledì 20 maggio 2009

I nuovi materiali da costruzione


Del computer non si butta niente

Sfogliando su vari siti mi sono imbattuta in un articolo che potrebbe interessarmi, circa il riciclo di componenti elettroniche per il loro riutilizzo a livello edilizio. Ora l'intenzione più prossima al progetto, dopo l'aver scelto ovviamente una forma architettonica, sarà la scelta dei materiali da costruzione.
Sul sito http://www.ecologiae.com/ è possibile trovare dei vari articoli sul riciclaggio dei materiali, nel mio caso di materiali elettronici, quali le componenti del computer.

Degli scienzati cinesi, dell'università di Shangai, hanno inventato un nuovo metodo di riciclo per formare materiali resistenti per la costruzione provenienti dai circuiti stampati delle schede dei pc.

Adesso che la tecnologia rende obsoleto un computer dopo pochi anni (in alcuni casi anche dopo qualche mese), si pone il problema di come smaltire questa grande quantità di materiale. I circuiti stampati sono circa il 3% del peso dell’immondizia elettronica. Per il resto si tratta di altri metalli provenienti dai circuiti come l’alluminio, facilmente riciclabile. Il problema qui non si pone sui metalli, che bene o male si è già trovato il modo di riutilizzare, ma per i non-metalli. Il team di Xu ha trovato il modo per polverizzarli e, aggiungendo della resina, pressarli, producendo delle lastre utilizzabili nelle costruzioni, ad esempio delle panchine. Il vantaggio dal punto di vista ecologico è che oltre a diminuire la quantità di immondizia nelle discariche, si salva la vita a migliaia di alberi, che non saranno più costretti a dare il loro legno per i nostri mobili.

mercoledì 22 aprile 2009

Rogelio Salmona - SPAZI APERTI/SPAZI COLLETTIVI



Salmona non si può definire un architetto dell'immediata contemporaneità, ma nonostante questo racchiude nei suoi progetti etiche architettoniche che ai giorni nostri potrebbero essere sviluppate e migliorate, attraverso tutte le nuove tecnologie, per questo ho deciso di scrivere in questo post qualche riga a proposito delle sue idee.



Nel suo approccio architettonico si è sempre posto il problema pratico di collegare la città con i suoi abitanti, essendo del parere che lo spazio debba possedere condizioni di comfort per i suoi fruitori. La sua costante preoccupazione per chi abita lo spazio in generale e chi ci vive ogni giorno si concretizza nell'apprendere le origini profonde personali e politiche dello spazio pubblico.



Nel 2007 andai a vedere una mostra che comprendeva le sue opere fondamentali e quello che più mi colpì fu l'uso degli specchi d'acqua in modo da creare uno spazio che mettesse in relazione la forma, il contesto, il benessere ambientale con l'interno e con il social leaving dell'edificio, a seconda delle sue funzioni.
Essendosi occupato principalmente di edifici adibiti ad un uso di ampia sfera sociale (biblioteche, università ... ) per lui è stato necessario unire le condizioni di benessere a quelle propriamente materiali della costruzione.
Approfondendo la sua logica, con gli attuali strumenti potrebbe essere possibile raggiungere elevati livelli progettuali per il risparmio energetico e l'uso dello spazio pubblico associati ad una forma progettuale e al contesto urbano.



giovedì 9 aprile 2009

Esercizi di stile 99 modi di raccontare una storia Matt Madden

Perchè il fumetto? E perchè questo fumetto?

Innanzi tutto il fumetto è un semplice modo di raccontare episodi più o meno reali di quello che ci circonda, un sottogruppo del libro, immagini che, scaturite dalla fantasia del disegnatore, raccontano in modi di versi quello che vediamo e come lo vediamo soggettivamente (indendo sotto l'occhio del fumettista). Così vengono proposte visioni di città, scorci di quartieri, interni di case ecc...

Ogni autore con la sua sensibilità, ognuno a sottolineare qualcosa di più o meno importante col solo tratto della penna. Secondo me è una lezione importante per noi futuri architetti, cercare di rappresentare, col minimo grafite l'idea che si vuole sviluppare, il concetto che vogliamo far arrivare alla gente.

Per questo ho voluto riportare un importante esempio di fumetto che ho letto qualche giorno fa e che oltre a farmi ridere e sorridere mi ha dato molto da pensare sul fatto che è possibile cambiare il modo di rappresentare pur arrivando alla stessa conclusione. In questo caso sono 99 i modi che Matt Madden usa per rappresentare una semplice scena di vita quotidiana, potrebbero anche essere di più, ma è solo un esempio.

Come può essere raccontato questo semplice e banale episodio? Come può diventare oggetto d’interesse e svilupparsi in un libro di 99 tavole disegnate? Una simile domanda deve essersela posta 60 anni fa anche Raymond Queneau, che con i suoi celebri Esercizi di stile ha sperimentato 99 variazioni linguistiche su uno stesso tema giocando con la parola e la tradizione letteraria allo stesso modo in cui il disegnatore americano Matt Madden ha giocato con il linguaggio fumetto e la sua centenaria tradizione.

Un uomo si alza dal suo tavolo di lavoro dirigendosi verso il frigorifero. Una voce interrompe il suo percorso e arrivato a destinazione si chiede che diavolo stesse cercando.

Le variazioni cui Madden sottopone la prima tavola - il “Modello” - seguono logiche e percorsi tra i più disparati, verificando per esempio i diversi punti di vista da cui può essere raccontata la storia oppure macinandola all’interno di generi narrativi stabiliti che appartengono tanto alla tradizione fumettistica, letteraria o cinematografica, dalla striscia umoristica al fantasy fino al western e il poliziesco, evidenziando in questo modo come il fumetto sia un linguaggio che può accostarsi a tanti e diversi generi senza essere per questo identificato con uno di essi, come spesso è accaduto e ancora alle volte può capitare. Ma non mancano sperimentazioni più strettamente formali e perciò più inclini a mostrare una grammatica fumettistica: come può essere risolto lo stesso episodio in una vignetta unica o invece in 30 vignette? E che effetto si può ottenere cambiando l’inquadratura di ciascuna vignetta? E facendone l’anagramma? Ciò che rende il libro di Madden una lettura divertente e appassionante è la continua sorpresa rispetto ad ognuno dei 99 esercizi, nei quali l’autore non si limita a utilizzare alcune citazioni e convenzioni legate esclusivamente al fumetto ma rielabora attraverso ciò che gli è proprio un immaginario molto più vasto che va dalla pubblicità progresso alla segnaletica, dal linguaggio binario a quello teatrale, fino a citare la fotografia di Duane Michaels spesso accostata al fumetto per il modo in cui svolge sorprendenti sequenze visive.

Non si tratta di sterili esercizi formali che tentano di esaurire le possibilità narrative rispetto a un contenuto - una storia - ma, come sottolinea l’autore nell’introduzione, di fare a meno di quella ingessata dicotomia tra forma e contenuto e quindi giocare, sperimentare, sorprendere, produrre infine nel lettore una disposizione mentale alle infinite possibilità che possono nascere dal fumetto, e non solo.

Qua ne riporto due esempi

lunedì 6 aprile 2009

Un breve accenno storico

Il VI municipio è delimitato tra la Via Casilina e la Via Prenestina

Nel III sec. a.c. Roma inizia una radicale trasformazione con interventi di bonifica, con la creazione delle prime reti idriche e dell'assetto stradale; agli antichi insediamenti si sostituiscono fattorie agricole.

Nel II sec., fino alla I età imperiale, si edificano ville residenziali




Dal II sec. al IV sec. vaste zone sono state acquistate dalle famiglie imperiali. La zona era conosciuta con il toponimo "ad duas lauras" per due alte piante di alloro che segnalavano il campo delle esercitazioni militari. Durante il cristianesimo è noto come diocesi subaugusta, come testimonianza c'è il mausoleo di S.Elena con Basilica e il Cimitero dei Santi Marcellino e Pietro

Nel VI sec. molte proprietà vengono acquisite dal potere ecclesiatico
Nei secoli successivi il territorio risulta diviso tra l'Abbazia di Subiaco, il Monastero di S.Paolo e quello di S.Gregorio al Clivo Sauri, organizzato in area produttiva
Nel VIII sec. sorgono le domus cultae, colonie agricole fortificate con milizia autonoma
Dopo il medievo le opere difensive vengono trasformate in canali per la coltivazione dei campi e l'allevamento del bestiame
Nel 1870 ci fu la fase di edilizia della Roma centrale, i muratori costruiscono qui le loro baracche.
Nell'ultimo dopoguerra furono sostituite da case abusive, mentre Centocelle e Torpignattara rientrano in una precisa lottizzazione legata agli ultimi piani regolatori

Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

Post più popolari