sabato 21 marzo 2015

deserto australiano

Io un'avventura così non l'ho mai vissuta e non credo ricapiterà mai più in tutta la mia vita, anche se spero proprio di si. Dicevo che mi trovavo a Broken Hill e che l'indomani sarei partita per 350 km di outback direzione Melbourne. La polizia mi aveva avvisata fondamentalmente di stare attenta a tre cose importantissime:
I - acqua, minimo 5 litri al giorno
II - non dormire fuori dai confini "bianchi", il resto è territorio sacro per gli aborigeni e potrebbe succederti qualcosa di brutto se ti accampi li, anche se non ho capito a quale territorio si riferivano, quindi mi hanno segnato due punti dove potevo stare tranquillamente, ma neanche troppo. Il primo è una rest area a 160 km dalla città, il secondo è una pompa di benzina gestita da una signora, non è un campeggio ma hanno chiamato la signora e lei ha detto che non c'era problema se piantavo la tenda dietro casa sua. Mi hanno detto che se optavo per la rest area dovevo stare attenta ai dingo, quelli so davvero pericolosi, non ci credete? Sta scritto pure sulle cartine, anche se io la recinzione l'ho vista ed è vero che è infinita credo comunque sia troppo bassa, cioè non saranno mica 50 cm di steccata a bloccare un dingo affamato … vabbè per fortuna non ne ho visti.
III - crema solare
Il punto primo è andato alla grande, anzi mi è avanzata anche qualche bottiglia, non ha fatto eccessivamente caldo perché un vento forte in direzione sud (che felicità io vado in direzione sud), ma per fortuna freddo ha reso la giornata poco bollente, altrimenti mi aspettavano 35-40 gradi, quindi ho bevuto solo 3 litri anche se per fare 130 km ci ho messo 13 ore (no non scherzo, tredici). Il punto terzo è andato malino, mi sono ustionata la faccia, non che prima non lo fosse, ma mi sono ustionata anche peggio di prima, crema solare +30 ti butto nel cesso, non servi a niente, anche se credo sia stata più colpa del vento che del sole. Il punto secondo … a beh, questo merita troppo.
Non volendo dare disturbo alla signora e temendo che non fosse altro che una piccola truffa, della serie arrivo e mi fai pagare 60 dollari per dormire nel tuo giardino, decido di alzarmi alle 5 del mattino e correre verso la rest area a 160 km dalla città, se finisco i soldi prima di arrivare a Melborune, dingo o non dingo sono morta comunque. Povera illusa. Appena uscita dal perimetro cittadino mi rendo immediatamente conto che con quel vento non sarei andata molto lontana e già mi vedo dare in mano i pochi soldi che tengo di lato per arrivare a Melbourne alla signora della pompa di benzina. Mi faccio diversi conti su come sopravvivere mangiando solo pane per 900 km e pedalo tutto il giorno con questo pensiero. Nel fra tempo alla mia destra e alla mia sinistra scorrono immagini uniche che non rivedrò mai più da nessun altra parte nel mondo, come rosso, rosso, rosso, rosso, alberi bassi, volpi, emu, scheletri, canguri giganti, rettili strani avvoltoi (credo). Mi viene da piangere, cioè ma davvero lo sto facendo? Si … ho appena realizzato uno dei sogni della mia vita.
Sono le 6 del pomeriggio, gli ultimi due km li faccio a piedi, non ce la faccio pià, sono morta. Arrivo alla pompa di benzina e ci sono due tipi seduti fuori con birra in mano e sigaretta nell'altra e un autista dei trucks intento a ingozzarsi di patatine prima di ripartire. La signora avrà tipo cinquant'anni, capello biondo raccolto, smanicata, sigaretta in bocca, occhio torvo, mi piace. Il signore seduto accanto deduco immediatamente sia il marito, ha solo gli incisivi, un tatuaggio illeggilibile a braccio, una canotta che lascia intravedere le ustionature del giorno prima.
Lei mi dice subito - ahhhh the young lady from broken hill, i was waiting for you! (N.B.: Young, mi sento immediatamente meglio, credo che mi siano spuntate all'incirca 14 rughe in più in questi ultimi due mesi)
E io penso subito - ecchila la, si so io la gallina dalle uova d'oro
Mi tiene subito presente che non è un caravan park, io rispondo che non mi importa, voglio solo piantare la tenda e sprofondare nel sacco a pelo, domani avrò la stessa identica giornata. Lei mi fa le solite domande, ovviamente da dove vieni, cosa ci fai qua, perché sei masochista, qual'è il tuo segno zodiacale … le solite cose, poi prende la mia cartina e comincia a indicarmi quali sono le strade più fighe per arrivare a Melbourne, e già capisco che forse potremmo essere amiche. Il marito tenta un approccio colloquiale, ma io non capisco una mazza di quello che dice. Allora lei mi indica il retro della caffè/pompa di benzina/pub illegale/attrazione principale della regione/spaccio di farmaci illegali e dice che posso piantare la tenda li, hanno un cane da guardia, se arrivano i dingo ci pensa lui ad avvisarci (ottimo penso, tanto io in tenda avrò il tempo di scappare sicuramente, per andare dove poi non lo so). Poi mi indica il caffè e mi dice di sedermi che mi prepara qualcosa e mi porta una birra (si, qua sono fissati con le cicliste che bevono birra). Mentre mangio mi racconta della sua vita, anche di quella passata, il marito interviene ogni tanto e io continuo a non capirlo, appena scopre che sono italiana mi parla della mafia, è la prima che sento nominare mafia e malocchio da quando sto qua, nella stessa frase invece è la prima volta. Bellissime persone comunque, davvero, avevo le lacrime agli occhi, due personaggioni che non credo troverò da nessun altra parte, degni di un film. Lei continua a fissarmi, poi chiama con una radiolina qualcuno e poi mi dice che ha chiamato il suo amico autista di truck che questa notte mi porterà una crema +50 un dopo sole e una cappello alla texana (ne volevo uno da quando sono arrivata). Io sono dispiaciutissima, cioè mi scocciava dare così disturbo a questa gente e le chiedo di lasciar stare, che non fa niente, domani andrà meglio. Lei mi dice che una come me, che ha fatto tutta questa strada non deve chiedere niente, ma sono gli altri che mi devono dare tutto (nello specifico non ho ancora capito cosa volesse dire, però figo). Fumiamo 18 sigarette di seguito, continuamo a parlare e a bere birra mentre il sole tramonta e il cielo si colora di nuovo di quelle tonalità che solo nell'otback ci sono, solo qua in tutto il mondo, ed è uno spettacolo pazzesco. Io mi accorgo che è tardissimo, chiedo il conto per poi andare a letto, lei mi dice - ma scherzi? Non voglio nemmeno un soldo da te! - io mi sento in colpa per aver pensato tutte quelle cattiverie prima di arrivare qua, non posso far altro che abbracciarla (anche se puzzavo di capra morta) e dirle grazie dal profondo del cuore, ma non per i soldi, ma perché gente così che ti riempie la giornata non la incontri ad ogni angolo di strada… poi qua di strada ce n'è una e senza angoli; pensa gli unici due abitanti per i prossimi 200 e passa km, e li ho beccati io, questo continua ad essere quel bellissimo film che voglio vedere al cinema.
La seconda giornata mi sono accampata alla meno peggio sotto un albero e ho pregato che i dingo non avessero fame e che gli aborigeni non si accorgessero della mia presenza, per fortuna, o io non ho sentito niente, oppure non è successo niente, perché dopo un coma di 10 ore filate sono ancora viva e fuori dall'outback. La notte mi sono messa per non so quanto tempo fuori col sacco a pelo (fa un freddo terribile appena va via il sole) a guardare il cielo, le stelle partono dalla linea dell'orizzonte e coprono tutta la volta, non lasciano nemmeno un cm libero per immaginare altre stelle lontane, sono tutte li presenti, me l'ha detto anche il mio astrolabio che avevo portato per questa occasione, quello che davvero non mi aspettavo è di poter vedere la via lattea ad occhio nudo, cioè la nube con quella forma in cielo tipo di S che si vede ad occhio nudo … macché ve state a vedè ancora interstellar! Andate nell'outback!!!
A parte tutto, il mio vero vero vero sogno era quello di andare a Uluru, purtroppo nella vita a parte la faccia tosta, a parte il coraggio, a parte una discreta conoscenza di tecniche di sopravvivenza, a parte l'incoscienza, a parte la fortuna bisogna averci anche i soldini e io quest'ultimo punto lo lascio stare. Turisti di tutto il mondo che avete reso questo luogo di culto prima un monnezzaro per i poveri aborigeni che lo tenevano sacro e secondo il posto più caro dell'Australia, e l'Australia è cara davvero, non ve lo dico cosa penso, però abbiate coscienza di quello che state facendo a questo popolo, non palo degli inglesi ovviamente. Per il resto si vede che dovrò tornare prima o poi, Uluru è li che mi sta chiamando, vedremo in futuro cosa posso fare per raggiungerla.

1 commento:

  1. ...e allora ? È passata più di una settimana, perché non ci aggiorni ?

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Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

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